Cinema

Il western è tornato

Il western è tornato

Uno dei film più attesi del 2007 è The Assassination of Jesse James interpretato da Brad Pitt; uno dei film americani più attesi in assoluto è il Lincoln di Steven Spielberg, dove il presidente che abolì la schiavitù sarà interpretato da Liam Neeson. Quando anche un divo popolare come Pitt e un regista onnipotente come Spielberg si rivolgono alle icone americane per eccellenza noi giornalisti dovremmo andar più cauti nell'affermare, come capita, che il western è morto. Forse sta poco bene, almeno al cinema: ma in tv, e in letteratura, continua ad andar fortissimo, almeno in America.

Il Torino Film Festival ci ha dato un'ulteriore pezza d'appoggio: domenica sera è stato presentato, con numerosi applausi a proiezione in corso, Broken Trail, tv-movie di Walter Hill che la scorsa estate ha ottenuto un notevole successo. Lo definiamo tv-movie perché, tecnicamente, lo è: è stato prodotto per la televisione ed è stato trasmesso dal canale AMC (in Italia si attende una programmazione su Sky). Ma Broken Trail è a tutti gli effetti un magnifico film di 3 ore: è girato negli abbaglianti spazi dell'Alberta, in Canada; e ha quei deliziosi «esterni notte» in cui la notte è vera, buia come la peste, e in tv non si vede un beato nonnulla. Insomma, Walter Hill ha girato un film, un western con tutti i crismi, e conoscendolo non si poteva nutrire alcun dubbio: questo grande regista è ridotto da un decennio a lavorare in televisione (i tempi degli incassi miliardari dei Guerrieri o di 48 ore sono lontani) ma usa la tv per fare grande cinema.

L'anno scorso, nella retrospettiva a lui dedicata, aveva presentato il «pilota» della serie tv Deadwood: un magnifico esempio di western crepuscolare e violento alla Peckinpah, con abbondanza di primi piani e dettagli e un montaggio serrato, quasi «hongkonghese». Broken Trail sembra invece un film degli anni '50: si respirano le atmosfere solenni e romantiche di John Ford, di Anthony Mann e naturalmente del Fiume rosso di Howard Hawks, modello irrinunciabile per qualunque western «di transumanza» che racconti la vita quotidiana dei cowboys.

Robert Duvall (immenso) e Thomas Haden Church (il bello di Sideways) sono, nel film, zio e nipote. Hanno ereditato un gruzzolo e lo investono su una mandria di cavalli da portare dall'Oregon al Wyoming. Strada facendo, il loro destino si incrocia con quello di cinque ragazze cinesi che, in quel di San Francisco, sono state vendute come schiave dalle loro famiglie e sono ora destinate a qualche lupanare sulle Montagne Rocciose. I due cowboys salvano le fanciulle dal laido mezzano che le scorta, e le aggregano alla carovana. Le difficoltà del viaggio, così, raddoppiano: alle intemperie e alla minaccia degli indiani si aggiungono i killer spediti alle loro calcagna dai proprietari delle cinesine, che aspettano carne fresca per i loro bordelli. Si aggiungono alla compagnia anche un violinista fallito, un cinese per bene e una puttana dal cuor d'oro (Greta Scacchi) che tornerà a far battere il cuore del vecchio Duvall. Il viaggio va a buon fine e la vendita dei cavalli è un affarone, ma il finale di un western non può che essere lo showdown, il duello fra i buoni e i cattivi venuti a reclamare le ragazze…

La storia è molto classica e Hill la racconta in modo super-classico. «Esistono due o tre storie nel mondo - dice - e noi cineasti siamo sempre a caccia di nuovi modi per raccontarle. Girando Broken Trail sono voluto tornare all'Antico Testamento: credo che il western sia il corrispettivo cinematografico della Bibbia, un unico, lungo racconto nel quale si rispecchia la nostra vita. Soprattutto, è un mondo di valori morali forti, antichi, solidi. Oggi dare giudizi morali è considerato inelegante, fuori moda. Beh, a me piace essere fuori moda, e con questo film ho voluto dare dei giudizi. A 64 anni credo di avere il diritto di farlo». Assolutamente d'accordo, mister Hill, soprattutto quando i giudizi sono così condivisibili. Broken Trail è un film che dice poche cose: 1) che la vita nel West, per le donne, doveva essere un inferno; 2) che bisogna rispettare il prossimo senza badare al colore della sua pelle o alla sua religione, e quando sboccia l'amore fra il giovane cowboy e la più adulta delle cinesi il messaggio è chiaro, inequivocabile; 3) che, come dice a un certo punto Duvall, «non è dal denaro che si valuta la ricchezza», e anche questa è un'affermazione potente nell'America di oggi. Broken Trail è un western meraviglioso, non perdetelo quando (e se) passerà in tv.